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CORONAVIRUS – LA VIOLENZA DOMESTICA NELLA CONVIVENZA FORZATA

Stiamo vivendo un periodo di convivenza forzata aggravata per i più dall’instabilità economica che sommate insieme, diventano un pericolo per chi è già vittima di violenza domestica. Le donne e i loro figli che subiscono queste atrocità dentro le loro case, nel 2019 l’81,2% dei femminicidi è avvenuto all’interno della famiglia, in questi giorni rischiano non solo il contagio ma anche la violenza maschile.

Denunciare un familiare di violenza è sempre difficile e la donna riesce a farlo quando può allontanarsi da casa oppure mentre è fuori il partner, ma la condizione attuale d’isolamento ostacola l’emergere di queste situazioni.

I centri antiviolenza e le case rifugio sono attivi anche in questi giorni, come comunicato anche dalla ministra alle Pari Opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti: “Dal primo giorno in cui abbiamo proceduto alla chiusura e alla campagna per convincere le persone che era necessario rimanere a casa, ho posto il tema che questo potesse significare per tante e troppe donne rinchiudersi nell’incubo della violenza domestica. Quindi da subito come dipartimento abbiamo riattivato una campagna sui nostri social, sia sui miei personali, sia sul sito del dipartimento, per riaffermare che il numero 1522 rimane sempre attivo e che nel momento in cui le donne dovessero subire violenza domestica, la possibilità di uscirne, di denunciare, di appoggiarsi alla rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio rimaneva aperta”. A sostenere questa campagna hanno contribuito tanti artisti come Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Paola Turci, Ermal Meta e molti altri per amplificate il messaggio “Noi ci siamo, chiamate il 1522, le case rifugio e i centri antiviolenza sono sempre attivi”. La ministra ha inoltre comunicato lo sblocco dei fondi del 2019 per i centri antiviolenza, 30 milioni che non ancora stanziati per ritardi attribuibili alle Regioni.

La campagna contro la violenza sulle donne è salita anche sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo con la partecipazione di sette fra le più famosi cantanti italiane che sabato 19 Settembre 2020 si esibiranno in un concerto a Reggio Emilia dal titolo “Una. Nessuna. Centomila” (organizzazione Friends&Partners) per raccogliere fondi per i centri anti violenza; i loro nomi: Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Alessandra Amoroso, ed Emma. Durante il loro concerto ognuna di loro inviterà a cantare un collega, un uomo perché il loro messaggio sarà universale non solo per le donne.

Laura Pausini ha posto l’accento: “Quando una donna lotta, lo fa per tutte le altre donne, perché mai più una donna debba subire delle violenze. Centomila come le voci del pubblico che noi speriamo sia con noi nel nostro grande concerto di settembre”. Gianna Nannini nel suo intervento ha detto: “Ci siamo schierate ancora una volta perché non ne possiamo più. Basta con le donne vittime”.

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