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LA RICHIESTA DI AIUTO DEI PARRUCCHIERI: RISCHIAMO DI NON POTER RIAPRIRE LE NOSTRE ATTIVITÀ

Continuano le segnalazioni dei nostri lettori appartenenti alle categorie lavorative per le quali il Governo Italiano ha riservato un trattamento diverso rispetto a tante altre, ritenendo che, al momento, non avrebbero le misure sufficienti a garantire la sicurezza della clientela e mentre in tutta Italia il trasporto pubblico riprende adottando “misure”, nel vero senso della parola, per garantire all’utenza l’uso corretto dei mezzi, ancora per i parrucchieri e estetisti non sono state indicate le linee guida da seguire per far riprendere la loro attività.

Oggi siamo lieti di “ospitare” Mara, titolare del Salone Atmosfera Color Gourmet di Padova:

Sono Mara Volpato e voglio dar voce alla categoria dei parrucchieri.

Ho un salone in provincia di Padova, quest’anno sarebbero stati 7 anni che è aperto. Lavoro da quando ho 15 anni, ora ne ho 35, e questo per me non è solo un lavoro ma amore puro e semplice, e come me, per moltissimi altri. Parlo al passato del mio salone perché non so se riuscirò, purtroppo come tanti, a riaprire. Il mio negozio è come un figlio per me, insieme siamo cresciuti, abbiamo condiviso gioie dolori e preoccupazioni ma sempre uniti.

Quando il Governo ha detto che dovevamo chiudere ho pensato che era una cosa più che giusta per la salute di tutti, non sapevamo chi era in nostro nemico e non potevamo mettere in gioco la vita di nessuno.

Dopo l’ultimo DPCM però è arrivata la batosta, si parla di giugno (forse) per poter riaprire.

Insieme ad altri colleghi nel frattempo abbiamo attuato maggiori accorgimenti rispetto a quelli già adottati. Noi insieme al ramo estetico abbiamo sempre lavorato in sicurezza e igiene sotto stretto controllo delle USL del territorio, comprando macchinari e disinfettanti, informandoci e adeguandoci ogni volta che le normative cambiavano.

Ad oggi il nostro nemico, anche se invisibile un po’ lo conosciamo, ed è assurdo che non ci sia un DPCM chiaro anche per la riapertura in sicurezza: noi chiediamo che venga fatta chiarezza su questo punto fondamentale. Chiediamo anche che non ci vengano dati 600 euro quando bollette affitti spese di insegne e di prodotti Iva e inps, F24 non sono stati bloccati. Un attività non ha 600 euro di spese al mese ma molti di più.

I dipendenti, anch’essi spesso dimenticati, aspettano ancora la cassa integrazione e per chi vuole intraprendere questo lavoro in futuro farà molta fatica a venire assunto. Questo farà più morti del virus, e di questo si parla troppo poco. C’è in gioco la vita di migliaia di persone. Come noi moltissime attività stanno soffrendo e soffriranno e ripeto molte sono destinate a morire per sempre.

In questo momento nessuno deve esser lasciato solo, nessuno deve esser lasciato indietro, dobbiamo esser forti e uniti per poter ripartire quanto prima e far si che di questo nemico non resti solo che  un brutto ricordo. Dimostriamo che uniti le nostre voci sono più forti e insieme richiediamo i nostri diritti come artigiani e avere maggior considerazione come categoria.

Tante iniziative stanno nascendo ma se ognuno dice la sua e ognuno inventa un suo movimento non cambierà mai nulla, dobbiamo unire le nostre forze.

Grazie a tutti.

Mara Volpato titolare del Salone Atmosfera Color Gourmet

                                                                                            ©Atmosfera Color Gourmet

                                                                      

                                   Fonte Facebook                                                                  ©Atmosfera Color Gourmet

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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