Pianeta Mamme & Bambini – Essere genitori di bambini autistici ai tempi del Covid: riflessioni semiserie di un genitore come tanti
La pandemia: ultimamente non si parla d’altro. Poi aggiungiamo i bambini che sono tra i più sballottati, ma anche i più adattivi alle nuove situazioni. Però – perché c’è sempre un “però” – ci sono alcuni bambini che hanno, per definizione, più difficoltà ad adattarsi: i bambini autistici… e i loro genitori.
Ringraziamo di cuore Tiziana per dare modo al nostro giornale di poter parlare in modo autorevole di questo delicato argomento.
E io che titolo ho in merito?
Nessuno, a parte un certificato di nascita che mi dichiara genitore e un verbale INPS che riporta la seguente dicitura, scritta pure in maiuscolo: INVALIDITA’.
Due pezzi di carta, quindi, ma nessun libretto di istruzioni o tutorial per gestire mio figlio autistico in questi periodi.
Mi sono trovata, nel giro di poco tempo, ad essere in rapida escalation madre di bambino che entra alla scuola dell’infanzia senza diagnosi. Che l’attraversa mentre affrontiamo un percorso tutt’altro che agevole attraverso test e specialisti.
E, alla fine, ne esce in pieno primo lockdown per giunta in Piemonte: una delle zone rosse fin da subito. Per la serie, le cose si fanno bene o non si fanno.
Affrontiamo una situazione totalmente nuova, una neurodiversità – si, mio figlio non è malato – un diverso modo di vivere e lo stop a terapie e attività per noi molto più che “ricreative”, ma “riabilitative”.
Niente piscina, niente karate, niente attività di gruppo. E come insegnare a socializzare ad un bambino con un dichiarato deficit sociale, senza il gruppo dei pari?
Questo, e molto altro, è lo scenario Covid per chi ha un figlio autistico.
Al non uscire di casa, non andare al cinema o a teatro, a non fare cene con amici in pizzeria siamo relativamente abituati, chi più e chi meno.
Ma il dover rinunciare alle terapie, alle attività specifiche, alla scuola in presenza e alle poche situazioni dove potevamo avere un minimo di respiro ci ha messo a dura prova.
La vita non si ferma. Non si è fermata con la diagnosi. Non si è fermata con il Covid. Le diverse dinamiche sociali hanno creato, oltre che disagi, anche delle opportunità.
C’è stato modo di frequentare webinar e risorse formative gratuite, ad esempio. Si sono create reti di contatti per aiutare altri genitori, perché io avrei tanto voluto un manuale, un cane guida e una pacca sulla spalla.
Il famoso “andrà tutto bene”, per chi vive con un figlio autistico di questi tempi, è sempre stato un “lo facciamo andare bene, per forza”.
Se la vita ti dà limoni, ti dicono che devi farci una limonata. Ma un genitore di un bambino autistico si trova a cercare su Google come farci torte di limone, gelato al limone, crema di limone, deodorante al limone, giochi educativi montessoriani al limone…e poi finisce per tirarlo contro al muro, questo benedetto limone.
Da un anno faccio parte di un progetto territoriale rivolto alle famiglie con figli disabili, occupandomi di autismo infantile come genitore “sul campo”.
Ho aperto un profilo Instagram per condividere le esperienze che affrontiamo e poter aiutare con un po’ di umorismo altri genitori. Nessuno si deve trovare da solo fuori dallo studio del neuropsichiatra infantile, con un foglio di carta acido come un limone in una mano e la sensazione di vuoto in tutto il resto del corpo.
Ma non siete, non siamo, da soli. Questa rubrica è un punto di partenza, perché la diversità regala risorse, non solo limoni.
In ogni modo, io so fare un ottimo limoncello: questo potrebbe essere un buon motivo per ritrovarci su queste pagine!
Tiziana Brio
autismoinpratica
Vi invitiamo a visitare il profilo Instagram di Tiziana, ma non per curiosità, per capire, per iniziare a comprendere veramente quante difficoltà possano nascondersi dietro alla parola “autismo”.
Rinnoviamo l’invito a contattarci per gli argomenti da proporre nella nostra rubrica e per rivolgere le domande alle nostre esperte.
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