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CORONAVIRUS – LA RISTORAZIONE VITTIMA INERME DELLA PANDEMIA

Firenze è la culla del Rinascimento e con il suo centro storico, patrimonio UNESCO, fino a qualche mese fa era una delle mete preferite dei turisti provenienti da tutto il mondo poi… tutto è cambiato… è arrivato il mostro coronavirus: Chiese, musei e negozi chiusi così come bar e ristoranti. Firenze, come tutte le città Italiane, è diventata deserta. Piano piano qualcosa si sta aprendo, intanto le librerie ma con mascherine (obbligatorie a Firenze da Lunedì) e guanti monouso per essere sicuri di non contaminare nessun oggetto.

C’è però un importante settore per il quale la riapertura è veramente un problema di difficile soluzione: la ristorazione. Le misure di sicurezza che ogni ristorante dovrebbe adottare, sia che si trovi nel centro storico che in periferia, come risultato darebbero comunque un calo notevole di clientela: suddivisione dei tavoli garantendo la distanza di mt. 1.80 uno dall’altro con pannelli di vetro o fioriere, apparecchiatura della tavola in modo che i clienti siano uno di fronte all’altro, ma divisi da un vetro o da uno specchio, riorganizzare la cucina garantendo le misure di sicurezza per cui non sarà possibile avere tutto il personale che prima era disponibile.

 

 

Abbiamo posto a Enzo Ferrara, proprietario di uno dei più noti ristoranti del centro storico fiorentino l’Osteria del Porcellino, qualche domanda in previsione di una riapertura del settore ristorazione:

 

 

D: – Avete già pensato alle misure che dovrete attuare per la ripresa della vostra attività?

“Stiamo aspettando, come categoria, di capire se sia meglio riaprire a fine maggio come da D.P.C.M. oppure se aspettare la fine dell’emergenza e comunque, la data dovrà essere decisa in totale accordo tra noi operatori del settore. Nel mio locale non dovrei avere problemi ad adottare le distanze di sicurezza imposte e comunque altra cosa importante è la sanificazione dei locali che dovrebbe essere fatta quotidianamente o ogni due giorni, ma ancora non sono state date indicazioni certe su quest’argomento. Per quanto riguarda il nostro personale anche noi siamo dovuti ricorrere alla cassa integrazione e riaprendo potremo contare solo su una parte di loro”.

D: – Se doveste riaprire dopo il 4 Maggio pensate che le persone sarebbero pronte per ricominciare a frequentare i ristoranti?

“Purtroppo ci vorrà un bel po’ di tempo prima di tornare alla normalità e che le persone tornino ad affollare i ristoranti come prima”.

D: – Fermo restando che il ristorante possa riaprire applicando le direttive con le distanze di sicurezza, avrete comunque un numero inferiore di clientela, questo potrebbe in qualche modo influire sul costo del menù?

“Nel nostro locale non sarà applicato nessun aumento dei prezzi proprio perché, dopo il brutto periodo che abbiamo passato, vogliamo che i nostri clienti si sentano incoraggiati a riprendere le loro abitudini e all’Osteria del Porcellino troveranno i menù esattamente come li hanno lasciati con le stesse varietà e soprattutto con gli stessi prezzi”.

 

© Vincenzo Ferrara – Osteria del Porcellino Firenze

 

© Fotoenotizie

 

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