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LE SCUOLE DI DANZA: RIAPRIRE CON LE DOVUTE CAUTELE MA ABBIAMO BISOGNO DI RISORSE

Durante il suo intervento alla trasmissione di Rai1 La vita in diretta, Edilio Pagano, vice presidente vicario della Federazione Italiana Danza Sportiva, ha rilevato come «oggi, a causa della paura del contagio, si è creata questa forma di terrore nel socializzare e sta diventando difficile poter pensare di riprendere l’attività. Oggi abbiamo bisogno di risorse necessarie da mettere dentro le strutture per farle ripartire». Ricordiamo che la FIDS comprende 120.000 associati praticanti e 2.000 impianti sportivi.

Il Presidente della FIDS Michele Barbone ha inviato nei giorni scorsi una lettera al Ministro Spadafora e al Presidente del Coni Malagò (ved. articolo del 21 aprile u.s.) nella quale ha puntualizzato come gli atleti della Federazione potrebbero riprendere la loro attività con tutte le attenzioni che il pericolo del contagio richiede, utilizzando quindi mascherine, guanti e la sanificazione degli ambienti.

Fonte Facebook

Pagano ha concluso precisando:

«Troppe volte, nelle ordinanze governative ma soprattutto in quelle comunali, si associa sia la danza arte sia la danza sportiva ad attività socio-ludico-ricreativa che si svolgono nelle sale da ballo, questo è un aspetto da chiarire noi abbiamo ragazzi che si devono allenare perché devono partecipare ai mondiali».

Anche Kledi Kadiu, famoso ballerino e insegnante, è intervenuto al collegamento:

 «Le scuole di danza sono importanti come qualsiasi altra scuola, perché nel loro immaginario tutti credono che le scuole di danza siano le bambine che ballano con il tutù e non pensano non solo all’aspetto artistico ma al ruolo sociale che le scuole di danza svolgono. Anche la scuola di danza insegna disciplina rispetto e amicizia. Purtroppo il lock down provocherà la chiusura di molte scuole perché, come le altre attività, non potranno sostenere le spese. Ed è per questo che sono necessarie delle risorse a fondo perduto per aiutarci a ripartire, un semplice “prestito” ci metterebbe ancora di più in difficoltà perché vorrebbe dire aumentare le rette delle scuole e così facendo perderemo tutti gli allievi. Riaprire le scuole e fare i corsi anche se con un numero inferiore di allievi, magari facendo un numero maggiore di lezioni ma dobbiamo essere aiutati a ripartire.».

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