“Riapre l’Italia, il turismo muore”. Protesta di AIRCA di fronte a Palazzo Vecchio. Chiara Pelagotti: «Non ce la facciamo più»
Il turismo è in crisi e gli operatori del settore chiedono misure in loro sostegno. Nella calda mattina di ieri, davanti a Palazzo Vecchio si è svolta la manifestazione pacifica di AIRCA (Associazione Imprese Ricettive Città d’Arte) per manifestare contro il completo abbandono delle istituzioni e l’assenza di misure a favore del settore turistico-ricettivo.
“È la prima volta che le imprese del nostro settore scendono in piazza a manifestare” dichiara Chiara Pelagotti, una delle organizzatrici, a Fotoenotizie. “È segno che proprio non ce la facciamo più. Le nostre imprese pagano le tasse come un hotel 3 stelle, con gli stessi obblighi di legge, ma vengono lasciate fuori da qualsiasi aiuto, anzi, ci viene chiesto di pagare i tributi come se avessimo lavorato o stessimo lavorando” denuncia Chiara.
Il settore del turismo è uno dei più colpiti. È stato chiuso per decreto fino al 18 maggio e adesso non può sopportare ulteriori costi. AIRCA lancia anche la proposta di portare temporaneamente la tassa di soggiorno ad 1euro per tutte le strutture fino a dicembre 2020.
“Abbiamo chiesto di rimodulare la Tari per i mesi di chiusura forzata e di tenere conto che fino a Natale presumibilmente lavoreremo per un 10-20%” sottolinea Giovanni Gandolfo altro organizzatore della manifestazione, “chiediamo il ricalcolo di questa tassa in base alla produzione reale di rifiuti e non presunta”.
Preoccupa anche la situazione dei dipendenti, se la cassa integrazione non verrà prorogata le aziende saranno in grossa difficoltà data la mancanza di lavoro e preoccupa la stabilità del tessuto sociale di Firenze che muove un fatturato del settore turismo pari a 3,5 miliardi di euro l’anno. Nel pomeriggio una delegazione dell’associazione si è incontrata con l’assessore Gianassi per far presente tutte le richieste.
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