Le perplessità di Chiara sul nuovo DPCM – il primo che porta la firma del premier Draghi e che entrerà in vigore il prossimo 6 Marzo – su DAD e vaccini
Le regioni che saranno considerate “zone rosse” e con alto tasso di contagio riattiveranno la DAD – didattica a distanza – anche per le scuole primarie. Sembra che la variante inglese del virus incida di più sulla fascia dell’infanzia.
L’incubo didattica a distanza, che sembrava ormai scongiurato anche per le secondarie, torna con prepotenza sotto i riflettori, riproponendo gli stessi problemi rimasti irrisolti nel precedente anno scolastico e nello scorso semestre.
Di nuovo si creeranno differenze tra i ragazzi: chi si può permettere un device e la connessione e chi no.
Come faranno i genitori che lavorano se i bambini della primaria vengono di nuovo lasciati a casa? Domande per ora senza risposta.
Oltre alla didattica a distanza i ministri hanno affrontato anche il tema vaccini. La notizia è che anche a coloro che hanno già avuto il covid verrà somministrata una sola dose di vaccino. Senza necessità della dose di richiamo.
Dunque si ripropone la continuità con il governo Conte nella forma, l’uso del DPCM e nelle figure. Il ministro Speranza è il volto di questo nuovo DPC. Avallato e supportato dai tecnici del CTS e dalla ministra Gelmini in rappresentanza dell’ex opposizione.
La nota positiva della presentazione in tv del nuovo DPCM? Facendo il paragone con i precedenti, il clima era meno patinato, i giornalisti erano liberi di porre domande senza, apparentemente, averle concordate prima. Alcuni in effetti hanno cercato di scavare un po’ di più ma non sono stati accontentati.
To be continued… al prossimo DPCM…
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