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SANITÀ TOSCANA – CECCARDI E BUSSOLIN (LEGA): “GESTIONE DISTRUTTIVA DELLE PROFESSIONI SANITARIE”

“E’ urgente valorizzare – dichiara il Capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio Federico Bussolin – quanto maturato durante l’emergenza sanitaria, prima di tutto non sottovalutando più quanto previsto dal piano per le emergenze, soprattutto riguardo le scorte di DPI, poi individuando un ospedale Covid specializzato su Firenze anziché gravare su tutte le strutture ospedaliere. Allo stesso modo è fondamentale che ogni cittadino possa, soprattutto nell’esercizio rivolto al pubblico, certificare la propria salute: obiettivi strategici che la Lega porterà al voto lunedì in Consiglio Comunale con una mozione ad hoc”.

Sul dibattito sanitario e, nello specifico sull’attività di intramoenia, interviene anche l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi: “La giunta Rossi, con l’ordinanza n. 49 del 2020, mette in discussione l’attività intramoenia dei professionisti del settore sanitario, compiendo un vero e proprio blitz che potrebbe mettere in discussione l’attività ambulatoriale di molti specialisti che operano all’interno delle strutture toscane”

“Il personale sanitario ha dimostrato, nonostante la scarsità di mezzi forniti dalla Regione, una grande capacità organizzativa ed una profonda abnegazione nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Secondo Rossi – proseguono Ceccardi e Bussolin – l’esercizio della libera professione sarà nuovamente autorizzato solo quando i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali saranno inferiori a 15 giorni. Ma come ribadito dai sindacati medici e veterinari la libera professione dei medici a rapporto esclusivo non ha e non può avere relazione con i tempi di attesa perché questi dipendono dal gap di risorse che mancano all’appello di un sistema che, negli ultimi dieci anni, ha subito tagli di ogni genere, mentre i bisogni e le tecnologie aumentano ogni giorno”.

“Con questa ordinanza – concludono Ceccardi e Bussolin – si privano i pazienti di poter scegliere il proprio specialista di fiducia e si limita la libertà del personale medico di esercitare un diritto riconosciuto dallo stesso sistema sanitario nazionale. La sanità toscana gestita dalla sinistra continua l’opera di distruzione delle professioni sanitarie a discapito di una burocratizzazione del sistema che ha creato solo disagi e difficoltà ai cittadini”

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