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PIANETA MAMME & BAMBINI – IL “PENSIERINO” ALLA MAESTRA … E ALL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?

Pianeta Mamme & Bambini – La scuola è (quasi) finita! Riflessioni semiserie sul perché e sul per come fare (o non fare) il “pensierino” alla maestra. E del perché di rado ci si ricorda dell’insegnante di sostegno.

Ci risiamo. Nelle chat di classe si iniziano a raccogliere adesioni, suggerimenti, crisi e domande esistenziali riguardo al temutissimo “pensierino alla maestra“. Ma qual è il senso di tutto questo?

Si dimostra gratitudine ed affetto verso una figura sicuramente importantissima nelle vite dei nostri figli. Ma si dimostra anche ipocrisia: spesso si aderisce solo per non fare “brutta figura”, si accetta in modo passivo la proposta dell’ennesimo braccialetto, portamatite, vasetto, candela e chi più ne ha più ne aggiunga alla lista di “pensierini”. O si fanno regali a insegnanti con cui ci si è trovati a discutere tramite rappresentanti per tutto l’anno scolastico.

Io personalmente ho insegnanti, nel corpo docente di mio figlio, di cui ignoro persino la faccia: il mio è, si sa, il bambino con la 104… quindi io di rado ho notizie dal resto del “microcosmo classe” in cui gravitano gli altri bambini. Ma non mi astengo per questo dal dare la mia adesione in caso l’anno sia stato un anno di grazia.

E quindi, se io mi ricordo dell’esistenza di figure come  ad esempio la maestra di inglese (che mio figlio non segue per difficoltà legate alla sua diagnosi) o di quella di religione cattolica (al cui insegnamento io non ho aderito) perché il resto dei genitori si può allegramente dimenticare degli insegnanti di sostegno? Facile, perché “non sono affari che li riguardano”.

Ma chiariamo una cosa: il sostegno è al bambino ma sulla classe.

Quindi un insegnante di sostegno è, a tutti gli effetti, un docente al pari degli altri. Interagisce con tutti i bambini per creare un ambiente inclusivo, non si tira indietro se deve aiutare Giacomino ad allacciarsi le scarpe o Mariuccia a contare quanti elefanti si stanno dondolando sul filo di una ragnatela.

L’insegnante di sostegno è un docente per tutti, anche se principalmente la sua attenzione è legata alle difficoltà del bambino certificato, per dargli modo di essere il più possibile al pari con i compagni.

Non sono extra, sono parte attiva della vita di tutti i bambini in una classe. Sono risorse inestimabili. Poi ovviamente non sono supereroi, e anche nella categoria ci sono mele bacate che rischiano di fare più danni che beneficio, ma questo non toglie che siano indubbiamente “affari che riguardano tutti”.

Detto questo, a me personalmente piace fare un regalo alle persone che mi hanno dato qualcosa. Mi piace cercare di dimostrare che ho apprezzato la pazienza per quella telefonata inopportuna, per la domanda petulante o la dimenticanza riguardo a materiale da portare a cui hanno sopperito loro senza farlo notare. Mi piace dimostrare che, anche in questo caso, la persona va oltre all’etichetta del sostegno, dell’educativa, dell’assistente a qualcosa: perché la maestra è la maestra.

Tiziana Brio

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